Camminiamo insieme
di Meri Lolini
Cercherò di fare una riflessione prendendo in esame alcuni comportamenti attuali, che denotano molta ignoranza e presunzione, supportati da una buona dose di orgoglio.
Metterò a confronto l’umiltà, che sarà il nostro obiettivo fotografico per immortalare la nostra società in una fotografia ideale.
Prenderò in prestito alcuni pensieri di autorevoli personalità che ci hanno insegnato molto e ci hanno regalato consigli importanti per vivere meglio sia con noi che tra noi.

Gustave Flaubert disse: “L’orgoglio è una bestia feroce che vive nelle caverne e nei deserti; la vanità invece è un pappagallo che salta da un ramo ad un altro e chiacchiera in piena luce.”
In questo periodo assistiamo con molta frequenza a comportamenti che denotano molto orgoglio e spesso vorrei pensare, che fossero atteggiamenti dovuti alla testardaggine. Però visto il protrarsi si palesano come dettati da un orgoglio sfrenato, che impedisce il minimo ragionamento e quindi la “bestia” scalpita nella “caverna” della preistoria dell’umanità e non vuol cedere alla modernità dei pensieri dettati dall’esperienza e dalla conoscenza.
Fa paura raffigurarsi questo mostruoso orgoglio che in preda alla sua prepotenza devasta tutto quello che incontra e non si ferma neppure un secondo a valutare le devastazioni che provoca.
L’orgoglio è raffigurato in una caverna perché è considerato un sentimento primitivo e violento ed acquisisce una vitalità maggiore se è accompagnato anche dall’ignoranza che è la conseguenza naturale della mancanza di conoscenza.
Il deserto che declama Flaubert rappresenta l’isolamento nel quale vivono gli orgogliosi ed i vanitosi che parlano come i pappagalli, che come tutti sappiamo non parlano, ma imitano quello che sentono.
Possiamo quindi concludere che i vanitosi si adeguano alle voci più forti che escono fuori dal coro.
Questo comportamento vistoso e prepotente è consono alle persone che sono piene di sé.
Andrew Jackson declama questa frase: “Nessuno è così vuoto come coloro che sono pieni di se”.
”E’ necessario ostacolare questo comportamento perché non permette nessun confronto e crescita ed ha come conseguenza un isolamento che genera un regresso.”
L’ignoranza e la presunzione viaggiano sempre nello stesso vagone.
Anche la saggezza e l’umiltà, tuttavia su un treno diverso.
“ S.W. Field. Con questa frase si apre un confronto oggettivo tra l’ignoranza e la conoscenza e tra la presunzione e l’umiltà e questo ci fa riflettere sull’importanza dell’istruzione e della conoscenza che sono gli strumenti indispensabili per poter fare una scelta.
Con la saggezza, la competenza e la conoscenza ci sarà sempre il confronto ed il progresso come frutto di scelte consapevoli e ponderate in contrapposizione con l’orgoglio e l’ignoranza avremo risultati opposti come l’isolamento ed il regresso a dispetto di quello che ci insegna la storia. Thomas Merton recita: “L’orgoglio ci rende artificiali e l’umiltà ci rende reali.” Non meno attinente è il pensiero di Niccolò Tommaseo che dice:
” L’umiltà ci rende forti, e poi sapienti; l’orgoglio, deboli e stolti.”
Penso che per concludere sia interessante citare Madre Teresa di Calcutta: ”C’è chi crede che tutto gli sia dovuto, ma non è dovuto niente a nessuno. Le cose si conquistano con dolcezza ed umiltà.”
Anche qui si raccomanda l’umiltà per ringraziare di ciò che abbiamo e per quello che avremo nel rispetto dei nostri simili, prendendosi per mano e camminare insieme per far crescere l’umanità e farla progredire.